La spada nella roccia (The Sword in the Stone) è un film del 1963 diretto da Wolfgang Reitherman. È un film d’animazione prodotto dalla Walt Disney Productions e uscito negli Stati Uniti il 25 dicembre 1963, distribuito dalla Buena Vista Distribution. Il 18° Classico Disney, fu l’ultimo ad uscire prima della morte di Walt Disney ed è stato anche l’ultimo ad essere prodotto tutto sotto la supervisione di quest’ultimo. Le canzoni del film sono scritte e composte dai fratelli Sherman, che in seguito scrissero musica per altri film Disney come Mary Poppins (1964), Il libro della giungla (1967) e Pomi d’ottone e manici di scopa (1971).{googleads right}
Il film è basato sul romanzo omonimo di T. H. White, pubblicato la prima volta nel 1938 e ripubblicato nel 1958 come primo libro della tetralogia Re in eterno. In Inghilterra, nel VI secolo, muore il re Uther Pendragon. Uther non ha lasciato un erede al trono e, senza un re, sembra che il regno sia destinato ad essere lacerato dalla guerra. Improvvisamente, la “spada nella roccia” appare dal nulla a Londra, con una scritta che proclama che “chiunque estrarrà questa spada da questa roccia e da questa incudine sarà di diritto re d’Inghilterra”. In molti provano ad estrarre la spada, ma nessuno riesce a smuoverla, e la spada alla fine viene dimenticata, lasciando l’Inghilterra nei Secoli bui. Molti anni dopo viene introdotto Semola, il cui vero nome è Artù (detto Semola per via dei suoi capelli biondi), un orfano di 12 anni in formazione per diventare uno scudiero. Mentre accompagna suo fratello maggiore adottivo Caio in una battuta di caccia, Semola impedisce accidentalmente a Caio di colpire un cervo (cadendogli addosso da un ramo che si spezza mentre Caio sta per scoccare la freccia con l’arco). Addentratosi nella foresta per tentare di recuperare la freccia, Semola cade (sempre per via di un ramo su cui si è arrampicato che si spezza) nella casetta di Mago Merlino. Egli dichiara che sarà il suo precettore, e i due vanno a casa di Semola, un castello gestito da Sir Ettore, padre naturale di Caio e adottivo di Semola. Anche se Merlino lo convince che la magia esiste evocando una bufera di neve al chiuso, Ettore non vuole proprio permettergli di istruire Semola, così Merlino sparisce. Ettore allora si decide a consentire a Merlino di rimanere, decidendo di metterlo a dormire nella torre più pericolante del castello, che quando piove si riempie d’acqua dalle crepe del tetto. Quella notte arriva un amico di Ettore, Sir Pilade, con la notizia che il giorno di Capodanno a Londra si terrà un grande torneo cavalleresco il cui vincitore verrà proclamato re. Ettore decide di far allenare seriamente Caio per il torneo, e nomina Semola come suo scudiero. Merlino trasforma Semola e sé stesso in pesci, e i due nuotano nel fossato del castello per conoscere la fisica. Semola viene attaccato da un luccio e viene salvato da Anacleto, il permaloso gufo di Merlino. Poi Semola viene mandato a lavare i piatti in cucina come punizione per essersi assentato troppo a lungo, dopo aver cercato di raccontare la sua lezione a un incredulo Ettore. Merlino decide di incantare i piatti perché si lavino da soli, poi porta Semola a fare un’altra lezione: i due si trasformano in scoiattoli per conoscere la gravità. Semola viene quasi divorato da un lupo, ma viene salvato da uno scoiattolo femmina che però si innamora di lui. Dopo il loro ritorno alla forma umana, Ettore accusa Merlino di usare la magia nera sulle stoviglie. Semola difende Merlino, ma Ettore non lo ascolta e punisce il ragazzo per la sua “impertinenza” dando a Caio un altro scudiero, Polidoro. Per la sua terza lezione, dopo essersi scusato con Semola e aver promesso di redimerlo, Merlino lo trasforma in un passero e Anacleto, nuovo tutore di Semola (perché pensava che Merlino gli avrebbe solo confuso le idee) insegna a Semola a volare. Semola viene attaccato da un falco e per salvarsi è costretto a volare giù in una canna fumaria, che per sfortuna è quella della capanna della perfida strega Maga Magò, la cui magia utilizza l’inganno, e non la competenza scientifica come quella di Merlino. Merlino arriva poco prima che Magò uccida Semola, e la sfida a un duello di magia, in cui i duellanti si trasformano in vari animali per distruggersi l’un l’altro. Magò infrange le regole da lei stessa dettate, prima scomparendo, poi trasformandosi in un drago viola. Merlino infine si trasforma in un germe chiamato “Malignalitaloptereosis” e infetta Magò (il germe non esiste ma causa a Magò una malattia simile alla varicella), sconfiggendola e dimostrando così l’importanza del cervello sui muscoli. La vigilia di Natale, Caio viene nominato cavaliere, ma il suo scudiero Polidoro si ammala di orecchioni, allora Ettore ripristina Semola come scudiero di Caio. Merlino, però, è deluso e arrabbiato per via del fatto che Semola preferisca ancora i giochi di guerra a quelli accademici. Semola cerca di spiegargli che, come orfano, la nobiltà è una cosa impossibile, e che essere uno scudiero è la posizione migliore che possa raggiungere. Questo fa arrabbiare ulteriormente Merlino, che grida “Honolulu, arrivo!”, si trasforma in un razzo e si trasporta nella Honolulu del XX secolo, un’isola non ancora scoperta. Ettore, Caio, Pilade, Semola e Anacleto viaggiano a Londra per il torneo. Arrivati sul posto, Semola si rende conto di aver dimenticato la spada di Caio alla locanda, che ora è chiusa per il torneo. Anacleto nota la “spada nella roccia” in un cimitero, e Semola, pur di procurare una spada a Caio, la estrae dall’incudine, compiendo inconsapevolmente la profezia. Quando Semola ritorna con la spada, Ettore e Black Bart la riconoscono come la “spada nella roccia” e il torneo viene interrotto. Esigendo che Semola dimostri di averla estratta, Ettore rimette la spada nella sua incudine, e nessuno tranne Semola riesce a tirarla nuovamente fuori. Dopo che Semola l’ha estratta nuovamente, il cielo diventa più luminoso. Tutti i cavalieri proclamano “Viva re Artù!” mentre la folla si inginocchia davanti a lui, primo tra tutti Ettore, che si scusa con Semola per averlo trattato duramente, e anche Caio mostra un po’ di rimorso. Semola, incoronato re, si siede nella sala del trono con Anacleto, sentendosi impreparato per la responsabilità della regalità. Sopraffatto dalla folla plaudente nel cortile, Semola dice “Quanto vorrei che Merlino fosse qui!”. In quell’istante Merlino ritorna dalla Honolulu del XX secolo ed è euforico nello scoprire che Semola è il re che ha visto nel futuro. Merlino dice al ragazzo che egli guiderà i cavalieri della Tavola rotonda, diventando una grande leggenda e una figura molto popolare nella letteratura e nel cinema.